Ernia del disco – Cause, sintomi, fattori di rischio e diagnosi

L’ ernia discale è tra le problematiche più conosciute da parte dell’ Osteopata, è una sporgenza circoscritta del disco o una fuoriuscita parziale o totale del nucleo polposo fuori dei limiti del disco.

Le ernia rappresenta una patologia della colonna vertebrale, che provoca comparsa di dolore, anche molto importante, ed inefficienza nella vita quotidiana sia lavorativa, sia domestica o di divertimento.

È una patologia benigna, ma a volte invalidante per il dolore e la necessità di riposo e l’astensione dalla nostra attività, a volte, aggrava ancora di più il dolore.

Fortunatamente l’azione dell’ Osteopata può essere molto efficace nell’aiutare chi ne è colpito.

Può verificarsi in qualunque tratto della colonna vertebrale. La più alta frequenza spetta al tratto lombare e specialmente al disco compreso tra la quarta e quinta vertebra lombare.

Essa si verifica in un disco intervertebrale più o meno degenerato o fessurato.

Pur non essendo presente una definizione condivisa in letteratura, l’ Osteopata distingue tre tipi di ernia: ernia contenuta, ernia espulsa, ernia migrata e bulging.

  • Contenuta: le fibre più esterne dell’anello fibroso sono ancora integre mentre sono interrotte quelle più interne.
  • Espulsa: in cui tutte le fibre sono interrotte ed il nucleo può, a sua volta, rompere anche il legamento longitudinale e fuoriuscire dall’anello fibroso.
  • Migrata: a seconda se il frammento di disco espulso “migra” verso l’alto, verso il basso o lateralmente alla sede di uscita dall’anello fibroso.
  • Bulging o protrusione: l’anello fibroso è “sfiancato”, le fibre sono distese ma non interrotte e l’anulus protrude nel canale vertebrale ma il disco è ancora contenuto nell’anello fibroso.

L’ernia tipicamente associa anche una definizione, molto importante per l’ Osteopata, in base alla localizzazione dell’ernia:

  • Mediana: si sviluppa nella porzione centrale del disco.
  • Postero-laterale: si sviluppa nella porzione laterale della faccia posteriore del disco.
  • Intraforaminale: occupa la regione del forame intervertebrale, dove emerge la radice del nervo spinale.
  • Ernia di Schmorl: è una erniazione del nucleo polposo nel corpo vertebrale attraverso una soluzione di continuo nel piatto cartilagineo vertebrale. Quest’ernia non comprime le strutture nervose.

Gli esami diagnostici utili all’ Osteopata per avere un quadro chiaro possono essere:

  • La RM è l’indagine di scelta poiché può dimostrare l’ernia e le sue caratteristiche, l’eventuale stato degenerativo dei dischi adiacenti, ed escludere altre patologie.
  • Talora, la TAC può dimostrare l’ernia tanto bene o anche meglio della RM, ma non dimostra patologie midollari.
  • L’EMG può essere utile per documentare l’eventuale deficit funzionale radicolare.

L’Osteopata metterà poi in campo tutta una serie di test ortopedici, neurologici e funzionali. Al fine di valutare l’entità della problematica in essere e la strategia di azione terapeutica da intraprendere.

Tipicamente le cause dell’ernia del disco possono essere:

  • Posture prolungate.
  • Stile di vita scorretto (sovrappeso/obesità, sedentarietà, ecc.).
  • Età avanzata.
  • Attività lavorativa/sportiva (gesti ripetitivi, usura, ecc.).
  • Traumi diretti ed indiretti.

Affronteremo nel prossimo articolo la sintomatologia e come l’Osteopata può aiutarti per porvi rimedio.

Ne parlo nello specifico in questo articolo.