Definizione di spondilolisi per medico ed osteopata:
La spondilolisi è un difetto uni o bilaterale dell’istmo, o pars interarticularis, della vertebra. L’istmo rappresenta il punto di giunzione tra il peduncolo, le faccette articolari e la lamina. I capi ossei affrontati a livello della spondilolisi sono collegati tra loro da un tessuto che è una combinazione di materiale fibroso, cartilagineo ed osseo, che può evolvere in pseudoartrosi.
Alcune volte si ha la guarigione del difetto istmico con formazione di callo osseo riparatore.
Quali sono i numeri della spondilolisi per l’osteopata?
- L’incidenza della spondilolisi lombare, nella popolazione generale, è stimata intorno al 6%, ma raggiunge il 63% tra coloro che praticano particolari attività sportive.
- La spondilolisi, rara prima dei cinque anni, è molto più frequente dopo i dieci anni di età; l’incidenza aumenta negli anni fino ad arrestarsi in età adulta.
- La spondilolisi coinvolge soprattutto la quinta vertebra lombare (95% dei casi); le restanti vertebre sono colpite in maniera decrescente, procedendo in senso craniale.
Quasi sempre l’osteopata vede una situazione bilaterale, ma è risultata essere unilaterale nel 16% dei casi: questo dato potrebbe essere spiegato con la guarigione unilaterale di una spondilolisi inizialmente bilaterale. Se l’alterazione è bilaterale, può aversi una listesi del corpo della vertebra coinvolta o una retro-lussazione dell’arco vertebrale.
Rothman e collaboratori hanno riscontrato un’associazione spondilolisi-spondilolistesi nell’81% dei casi. Per spondilolistesi si intende lo scivolamento in avanti, per qualsiasi causa, di un corpo vertebrale rispetto a quello sottostante.
Patogenesi della spondilolisi:
La patogenesi della spondilolisi lombare è ancora oggi molto controversa anche per l’osteopata; la causa più probabile, tuttavia, è una frattura da stress che insorge su una pars interarticularis congenitamente debole o displastica. Il meccanismo lesionale è costituito da una combinazione di ripetute flessioni, estensioni o rotazioni del rachide lombare, generando forze di taglio lesive.
Questa teoria, denominata bony pincers, è confermata dalla più alta incidenza di spondilolisi negli atleti e nei soggetti sottoposti ad elevate sollecitazioni statico-dinamiche, a causa della loro attività lavorativa. La displasia rappresenterebbe un fattore predisponente, mentre le sollecitazioni meccaniche, precedentemente descritte, costituirebbero l’elemento scatenante.
Segni e sintomi della spondilolisi per l’ osteopata:
Le spondilolisi spesso sono asintomatiche e rappresentano un reperto radiografico occasionale anche per l’osteopata. Nonostante ciò, la spondilolisi e la spondilolistesi rappresentano le due più comuni cause di lombalgia nei bambini e negli adolescenti di età superiore ai dieci anni.
Fortunatamente per l’osteopata, anche nei pazienti sintomatici con lombalgia e/o sciatalgia, il trattamento conservativo risulta spesso sufficiente. Tuttavia, in alcuni pazienti la sintomatologia può essere refrattaria al trattamento e di tale entità e durata da richiedere l’intervento chirurgico.
L’osteopata valuterà i sintomi in sede di anamnesi e somministrerà dei test specifici per l’instabilità vertebrale.
Trattamento dell’ osteopata nelle spondilolisi:
L’osteopata affronterà la spondilolisi in base alla situazione, il bilanciamento dei diaframmi per bilanciare i volumi toracico/addominale/pelvico è fondamentale. L’osteopata lavorerà inoltre molto a livello craniale il link tra cranio e sacro, per detendere la colonna e le strutture ad essa connesse. L’abbassamento del dolore è uno degli obiettivi primari al quale l’osteopata lavorerà attraverso il sistema nervoso vegetativo.
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